martedì 24 giugno 2014

I Rolling Stones al Circo Massimo: 2 giugno 2014

Tre generazioni riunite in mezzo ad un pezzo di storia della capitale. Come cavalli impazziti, Mick Jagger, Keith Richards, Ronnie Wood e Charlie Watts, hanno diretto una lingua di fuoco, insanguinata da gocce di "sperma rosso". On Fire, questo il nome della loro ultima tourée che il 22 giugno 2014 ha fatto tappa al Circo Massimo. Posso dire di averli visti dal vivo.



Ammetto di non essere arrivata molto preparata, conoscevo poche canzoni ma non pensavo potesse essere così bello. Dai bambini in passeggino a persone con i capelli bianchi. C'era davvero di tutto e c'ero anch'io.
Dove nell'antichità correvano i cavalli, sotto gli occhi divertiti dei romani, si sono esibiti i Rolling Stones, davanti all'energia di più di 70.000 persone. Location sensazionale per un concerto che passerà alla storia. Chissà, forse l'ultimo che la band farà in Italia.




“Che bello tornare a Roma”. Così Mick Jagger ha salutato il pubblico italiano, iniziando lo spettacolo sulle note di Jumpin’ Jack Flash. Boato, adrenalina e mani al cielo. Calorosa accoglienza per una delle band più amate della storia della musica.



Si vociferava la presenza del Boss, Bruce Springsteen, avvisato a Roma. Così non è stato ma una sorpresa c'è stata comunque. L'ex chitarrista della band, Mick Taylor, allontanatosi dai compagni per paura di non sopravvivere, vista la "vita intensa" che conduceva il gruppo, era presente sul palco, come nei lontani esordi. Scambi di sorrisi e una complicità fuori dal comune, caratteristica di chi sul palco ci sale per passione, suona e si diverte.

La scaletta del concerto:

Jumpin’ Jack Flash
Let’s Spend the Night Together
It’s Only Rock ‘n’ Roll (But I Like It)
Tumbling Dice
Streets of Love (con Mick Taylor, eseguita per la prima volta dal 21 giugno 2007)
Doom and Gloom
Respectable (con John Mayer)
Out of Control
Honky Tonk Women
You Got the Silver (cantata da Keith Richards)
Can’t Be Seen (cantata da Keith Richards)
Midnight Rambler (con Mick Taylor)
Miss You
Gimme Shelter
Start Me Up
Sympathy for the Devil
Brown Sugar

Bis:
You Can’t Always Get What You Want 
(I Can’t Get No) Satisfaction (con Mick Taylor)



La più scenografica è stata Sympathy for the Devil che ha visto sul palco un Mick Jagger vestito da un lungo mantello di piume rosse. Come un diavolo ha scatenato la folla in cori e salti verso il cielo. I Rolling Stones hanno chiuso il concerto mentre il Circo Massimo era illuminato da fuochi d'artificio e l'esercito delle pietre roteanti cantava all'unisono I Can’t Get No, Satisfaction.

mercoledì 18 giugno 2014

Magnum è più buono. Morsi di stile al gusto champagne.

Ormai stilisti e personaggi famosi firmano di tutto. Carlo Cracco si scambia la scena con Rocco Siffredi pubblicizzando patatine in sacchetto, Laura Chiatti ha preso il posto dell'uccellino di Del Piero, beve e fa tanta plim plim mentre George Clooney prende tanti di quei caffè che probabilmente non dorme da anni. L'unica cosa che ha un senso sono i boxer di H&M indossanti da David Beckham. Così li comprerebbe anche un cieco.


L'ultima chicca forse ancora non la conosci: Dolce&Gabbana, ormai affezionati alla calda Sicily, hanno dato il loro nome all'ultima edizione limitata del Magnum Algida. Si tratta di un gelato alla vaniglia ricoperto di cioccolato bianco con pepite di fondente e granella di pistacchio. Come presentazione direi che ci siamo. Non resta che provarlo. Se Bianca Balti avesse pubblicizzato anche quello sarebbe decisamente stato troppo. Troppo ben di Dio, mi spiego.


Non è firmato da nessun vip ma il nome parla da solo. Altra versione attualmente in commercio per festeggiare i 25 anni di Magnum è vestita d'argento e vanta il gusto Marc de Champagne. Tempo fa anche la Haagen Dans era uscita con un gusto simile. Connubio pretenzioso e senza dubbio innovativo. Non mi fa voglia provarlo ma ci sarà di sicuro qualcuno che non la pensa come me.


Nel 2010 il Magnum del momento era Gold, gelato alla vaniglia variegato al caramello ricoperto di cioccolato al latte e glassa dorata.



Volendo ripercorrerli tutti, o quasi, nel 2005 erano usciti i Magnum 5 Sensi, sempre un'edizione limitata che proponeva strani connubi di sapori. stesso discorso per i 7 peccati capitali, ricordo che ne usciva uno al mese.



L'anno scorso la limited edition era Magnum 5 kisses. Vari gusti per 5 stecchi golosi, a prova di bacio, questo forse era il senso. Quando vuoi vendere puntare sui baci e sull'amore ti fa sempre andare sul sicuro.


A Milano avevano aperto un Magnum Pleasure Store. Potevi ordinare quello che volevi. Qui dentro si peccava di brutto. Ecco quello che avevo scelto io, come vedi non mi sono risparmiata.


In dulcis in fundo anche Mc Donald ha dedicato il suo Mc Frully a Magnum, classico e gold.

lunedì 16 giugno 2014

Bacaro tour: ombre e cicchetti barcollando per Venezia

Le tradizioni vanno rispettate. Da buona veneziana non potevo che dedicare uno dei miei primi articoli allo sport che per antonomasia caratterizza noi veneti: il bacaro tour.



Si tratta di un percorso a tappe, parte sempre da Piazzale Roma e può arrivare in ogni dove. L'importante in questo caso non è arrivare ma tornare indietro. Gli stop vengono fatti in vari bacari, tipiche osterie veneziane. Si pasteggia a suon di polpette, crostini con baccalà mantecato, "mozze in carrozza", folpetti in umido e via così. Prima regola del bacaro tour: avere sempre un'ombra in mano. Si deve gareggiare ad armi pari, non puoi perdere il passo sennò sei automaticamente escluso. Ti guardano proprio male.



Per farti capire quanto i cicchetti siano importanti a Venezia, ecco uno degli aspetti più folkloristici: il Fritoin Express. Puoi trovarlo navigare per i canali durante gli eventi più importanti della laguna: il Carnevale e il Redentore.



Uno dei miei cicchetti veneziani preferiti sono le polpette della Vedova, in Strada Nuova; asciutte e croccanti ne mangerei una dietro l'altra. Seguono i cicchetti del Timon a Cannaregio, con un occhio di riguardo per stracchino e sopressa o stracchino e rucola. Anche caprino e lampone è un'esperienza gastronomica da affrontare. Altra menzione per le mozzarelle in carrozza della Rosticceria Gilson in Calle della Bissa a Venezia sono una sorta di divinità.



Solo in stagione, verso aprile e settembre, puoi trovare le moeche: sono dei granchi che hanno appena fatto la muta, perciò senza carapace. Vengono fritti e si mangiano tutti interi. Prima di qualsiasi commento sappi che sono la fine del mondo.



Da golosa quale sono un bacaro tour non può che finire con una punta di dolcezza. Puoi scegliere: o vai alle Zattere e ti mangi il gianduiotto Da Nico, oppure entri in uno dei tanti panifici o pasticcerie e prendi una focaccina, un bussolà, un pezzo di pincia o un po' di zaleti veneziani. Mamma che boni!





Bacaro tour tra Cannaregio e San Polo

Bacaro tour tra San Marco e Castello

Bacaro tour tra Santa Croce, Dorsoduro e la Giudecca

martedì 10 giugno 2014

Shopping zona: la moda cheap&chic a due passi da casa

Gira che mi rigira mi sembra sempre di non avere niente da mettermi. Cambia la moda e cambio io. Quello che l'anno scorso mi vedevo da Dio, quest'anno mi fa assomigliare ad un comodino. No, fortunatamente non sono ingrassata; è come se i cambi di tendenza abbiano degli influssi sulla psiche di noi donne. E forse anche sulla vista. Non sono neanche cresciuta. Purtroppo dopo i trent'anni non ci si alza più e la speranza che la taglia di reggiseno aumenti si è spenta come la convinzione che il push-up ti faccia aumentare di una taglia. Tanto fumo e poco arrosto.
La realtà è che sono una fashion victim e proprio per questo ho dovuto escogitare un piano d'attacco per salvaguardare sia il mio portafoglio, che il mio shopping convulsivo.
Due erano le opzioni: optare per lo shopping virtuale o per lo shopping zona, tipo la dieta. Mangi spesso e non ingrassi (dicono addirittura che si dimagrisca ma non è roba per me), con lo shopping zona compri tanto e spendi poco. Perché scegliere quando si possono avere tutti e due? Guardare le vetrine, sognando di possedere ogni cosa non costa nulla, stilare una lista dei negozietti giusti per soddisfare i momenti di debolezza, è cosa buona e giusta.



H&M e Zara sono i miei migliori amici. Sono della filosofia che quando si ha gusto ci si può vestire ovunque. Siamo d'accordo, in una boutique di Chanel sarebbe più facile ma vuoi mettere la soddisfazione di rovistare nelle ceste dei mercatini e scovare qualcosa di figo? Se non la conosci provala. All'inizio ti potrebbe venire un po' di labirintite, cosa che da Chanel non avverrebbe, ma quando ti sei ambientata non ti ferma più nessuno.


A MESTRE - NEW BABOUCHE, CORTE LEGRENZI



A Mestre la mia prima scelta è New Babouche, in Corte Legrenzi. Ammetto di essere di parte perché è il negozio di una mia cara amica. Nonostante questo c'è molta scelta e i prezzi non sono alti. Puoi trovare dal capo più basico a quello più elegante. Tagli giovani, colori di tendenza, stampe alla moda e qualità made in Italy. Poi vicino alla cassa ci sono sempre un sacco di cioccolatini e caramelle. Mi piace.




A JESOLO - TWENTY, NEI PRESSI DI PIAZZA MAZZINI



A pochi passi da Piazza Mazzini, centro della movida jesolana c'è Twenty, ultimo nato in tema shopping low cost. Esattamente il negozio si trova in Via Silvio Trentin, 25. Stile minimalista, carta da parati accattivante, colori accesi e soprattutto capi frizzanti. Twenty non è un nome casuale, il negozio si chiama così perché costa tutto 20 euro. Abbigliamento, accessori, calzature, abiti in chiffon, tute estive con stampe floreali, camicie, strass, sandali ibizenchi, bijoux parigini e molto altro.



A TREVISO - SUNCOO, PIAZZA DEI SIGNORI



Suncoo è un brand francese che ha aperto in franchising in Piazza dei Signori. Stile stravagante e all'avanguardia ma anche capi classici ed eleganti. Mi piace un sacco, trovo sempre qualcosa di originale.




lunedì 9 giugno 2014

A cena con lo chef stellato Diego Rigotti all'Hotel Boscolo di Venezia

Fare il mio lavoro ha molti lati positivi. Partecipo a vernissage, vado ai concerti e scopro posti magnifici, ancora incontaminati, dove servono le verdure dell'orto e l'oste parla in dialetto. Da locali rustici passo a cene dalle mille una notte che, con buona probabilità mi potrei permettere una volta all'anno.


La scorsa settimana sono stata invitata ad una cena diretta dallo chef stellato più giovane d'Italia, Diego Rigotti, originario di Trento e chef del Maso Franch Gourmet Relais.



La serata era incorniciata in uno degli alberghi più suggestivi di Venezia, l'Hotel Boscolo. Il suo ristorante si chiama Il Giardino Segreto. Una volta entrata non ho faticato a capirne il motivo. Mi sono sentita coccolata, in un luogo ricco di magia, lontano dallo stress che caratterizza le mie giornate. Mi sembrava di essere in vacanza. Una vacanza di lusso.



La cena è stata una favola. Connubi particolari ma delicati che, abbinati con maestria a etichette d'eccellenza, scatenavano un trionfo di sensi. Olfatto, gusto e vista erano allietati da piatti presentati con estro e creatività; l'udito aggraziato dalle eleganti note musicali che quasi volteggiavano dal pianoforte, il tatto si divertiva spezzando il pane caldo fatto in casa, al nero di seppia.


MENU'STELLATO:

"Finta Carne Salada"


Polenta, Baccalà, Licheni



Riso, acciughe, limone e foglie d'ostrica


Vacca vecchia "Josè Rosell" al cirmolo, cavoli stufati e spuma di patate alla senape



Macedonia "viva" virtuale



Impressionismo.. Sottobosco